Consigliamo la lettura del libro “Istituto Tavistock” di Daniel Estulin, per meglio comprendere, per chi ancora vive in uno stato comatoso permanente, come siamo arrivati ad avere una società di zombies.
Siamo costantemente manipolati e controllati mentalmente tramite la telecnologia. Tv, smartphone, tablet ecc… sono strumenti messi a nostra disposizione per il nostro male. Non per il nostro bene. Se non è ancora chiaro.
I nostri genitori sono cresciuti con la televisione!
Noi siamo stati cresciuti con la televisione!
E i nostri figli li stiamo facendo crescere con la televisione e la virtualità!
Tre generazioni indottrinate dalla tecnologia che mette in serio pericolo il futuro dell’umanità. Basta guardarsi attorno.
Genitori, oramai anziani, che se ne stanno tutto il giorno davanti al tv e che credono ad ogni singola parola viene propagandata. Addirittura non danno credito alle parole di qui figli più svegli o meglio, meno manipolati, cercano di fare il loro bene.
I figli, cioè noi, che ancora si appassionano allo schermo piatto, soprattutto alle partite di calcio.
E i nostri figli ipnotizzati dai cartoni animati!
TRE GENERAZIONI FOTTUTE!
Che futuro possiamo mai avere?
Eppure tanti emeriti imbecilli sono ben contenti di starsene tutto il giorno davanti al proprio smartphone a chattare con altrettanti idioti lasciando i figli, che magari hanno ritardi nel linguaggio o chissà qualche altro disturbo, imbambolati dinnanzi alla televisione.
Questi chiamasi CRIMINI CONTRO l’UMANITÀ!
Pensano che ad educare un figlio basta mandarlo a scuola, lasciarlo coi nonni, metterlo davanti alla televisione a guardare cartoni animati o, meglio ancora, addormentarli. Così loro hanno tutto il tempo per dedicarsi a chattare, per scrivere cagate su facebook o per occuparsi di altre amenità.
No signori, non funziona così. Siete adulti e dovete assumervi le VOSTRE FOTTUTE RESPONSABILITÀ.
Se solo aveste il coraggio di guardarvi attorno, vedrete una montagna di piccoli con problemi. Li vedi subito che sono diversi da noi.
Noi non eravamo così. Porca miseria!
Vedi bambini con lo sguardo fisso nel vuoto. Li guardi negli occhi e ti trasmettono il nulla.
E il fatto che tanti siano così non vuol certo dire che sia la norma.
Riflettete sul fatto che oggi la televisione vi mette a disposizione 24 ore su 24 cartoni animati. Non so se rendiamo bene l’idea: h24!! Cioè, c’è la possibilità di mettere i bambini davanti al TV pure la notte. Solo questo dovrebbe scattare, in una persona normo-dotata, un grido d’allarme.
Ed invece, come ribattono?
“LO FANNO TUTTI!!”
E questo fa semplicemente RABBRIVIDIRE!!
Se non avete coglioni di dedicare il VOSTRO tempo ai VOSTRI figli era meglio non farli, piuttosto che causargli danni irreparabili che segneranno le loro vite.
Dovete pensare che non sono stati loro a chiedervi di essere messi al mondo. E’ stato forse un vostro capriccio o siete stati spinti dalla vostra cultura.
Per capire il motivo per il quale siamo arrivati a questo punto drammatico iniziate con il leggere questo estratto che rende molto bene l’idea della manipolazione di cui siamo vittime.
SVEGLIAAAAAAA!!
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Una volta il mezzo di comunicazione di massa era la radio. I nazisti, una volta insediatasi al potere, ordinarono la produzione di apparecchi radio riceventi e la loro massiccia diffusione a buon mercato in tutta la popolazione.
Questo è il vero significato di “audience di massa” che Freud chiamava “Psicologia delle masse e analisi dell’io”:
… le persone che partecipano a un fenomeno di massa si espongono al rischio di essere suggestionate, di perdere la coscienza morale e, pertanto, di vedersi schiacciate dall’esperienza della massa.
… le masse possono organizzarsi intorno agli stimoli delle emozioni. Lo stimolo più potente è quello diretto all’inconscio, che ha il potere di dominare e mettere da parte la ragione. Le masse non hanno mai avuto sete di verità in quanto folle dalle menti immature, mosse solo da bisogni elementari. Esigono illusioni e non sanno prescindere da ciò. Danno costantemente priorità all’irreale sul reale; sono influenzate, quasi nella stessa misura, sia dal falso che dal vero. Hanno un’evidente tendenza a non distinguere tra queste due cose.
… le inibizioni e gli atteggiamenti morali di un individuo possono sparire quando egli fa parte di una massa.
… immerso in una moltitudine organizzata intorno a delle emozioni, l’individuo mostrerà la sua tendenza a lasciarsi trasportare, a liberarsi di tutte le sue inibizioni morali e sociali. Isolato può darsi che sia un individuo educato; come della massa, è un barbaro, ossia una creatura che agisce per istinto.
… la chiave del lavaggio di massa del cervello sta nel creare un ambiente organizzato e controllato in cui stress e tensione possono essere finalizzati alla distruzione del giudizio moralmente informato, rendendo così un individuo più sensibile alla suggestione.
Bruno Bettelheim, psicoanalista austriaco, sosteneva nel suo saggio “Il cuore vigile”
… in una situazione di estrema incertezza e di terrore, la persona regredisce ad uno stato sempre più infantile. In questo stato, i prigionieri dei campi di concentramento nazisti arrivarono a rispecchiare le personalità e le abitudini dei loro oppressori, le guardie delle SS. E la vita fuori dai campi di concentramento rifletteva la disintegrazione psicologica che stava avvenendo nei campi: i cittadini tedeschi diventavano più infantili, meno capaci di agire come adulti ragionevoli.
…. il buon tedesco doveva essere invisibile e muto… Una cosa è comportarsi da bambino perché si è bambini…. e un’altra, del tutto diversa, è essere adulti e autocostringersi ad assumere una condotta infantile. A generare dipendenza era non solo la coercizione degli altri, ma anche la netta scissione della personalità. L’ansia, il suo desiderio di proteggere la vita, obbligava l’individuo a rinunciare a reagire e a prendere decisioni appropriate. Smetteva di essere un uomo e ridiventava bambino. Egli sapeva di dover decidere e agire, per sopravvivere, ma non agiva per sopravvivere e questo conflitto lo opprimeva a tal punto che arrivava a perdere del tutto il rispetto di sé e il senso di indipendenza.
LA TELEVISIONE
Lo psicologo, Fred Emery, sosteneva
… la televisione evoca una fondamentale assunzione di dipendenza. E deve evocarla, perché è essenzialmente un’attività emotiva e irrazionale. La televisione è i leader che fornisce ininterrottamente nutrimento e protezione.
e insieme allo scienziato Eric Trist
… hanno notato che la televisione ha un effetto dissociativo sulle capacità mentali e fa sì che la gente sia meno in grado di pensare razionalmente. Gli spettatori, abituandosi a sei ore o più di televisione al giorno, cedono la capacità di ragionare alle immagini e ai suoni che escono dal televisore.
… dopo aver studiato i numeri dei sondaggi, sono arrivati alla conclusione che la gente adegua il proprio comportamento all’opinione prevalente e non oserebbe spezzare questo contratto sociale: deve fare ciò che gli altri pensano si debba fare, perché l’agire al contrario le provocherebbe sofferenza psicologica.
… quanto più televisione una persona vede, tanto meno comprende; quanto più è d’accordo, tanto più si dissocia dal proprio processo di pensiero. Le immagini televisive diventano la verità.
Daniel Estulin ci ricorda
la maggioranza degli americani e degli europei è convinta che esista qualcosa chiamata stampa libera, una delle aree chiave per praticare il lavaggio del cervello della popolazione. La maggioranza di loro s’informa su ciò che succede attraverso la televisione controllata dallo Stato, con l’idea erronea che i giornalisti abbiano la missione di servire il pubblico. In realtà, i giornalisti sono dei salariati che servono i proprietari dei mass-media, le cui azioni sono quotate a Wall Street.
Gli americani, ad esempio, delle sei-otto ore dedicate alla televisione, una-due le dedicano ai telegiornali e ai programmi di informazione o di attualità ad essi associati. Il controllo dei mezzi di comunicazione è stato un obiettivo a lungo termine dell’élite mondiale. Nel febbraio del 1917, il membro del Congresso Oscar Callaway depositò un rapporto presso il Congressional Record, l’archivio del Congresso, nel quale descriveva le origini di quella che egli chiamava “concentrazione dei giornali”. Secondo questo rapporto, gli interessi di J.P.Morgan Banking e dei loro sostenitori venivano tutelati individuando dodici uomini ai vertici del mondo giornalistico e usandoli per selezionale i giornali più importanti degli Stati Uniti, in numero sufficiente per controllare in generale la politica della stampa quotidiana degli Stati Uniti. Oggi, il The New Media Monopoly ritiene siano CINQUE, le società che controllano il quarto potere in America.
Hal Becker, autore americano ed esperto di tecniche di vendita e customer services:
… se vogliamo far credere qualcosa alla gente, tutto quello che dobbiamo fare è organizzare un sondaggio su una determinata affermazione e poi fargli pubblicità, preferibilmente in televisione.
Così hanno convinto gli americani ad distruggere l’Iraq, anche se non avevamo mai sentito parlare di Saddam Hussein e non sapevamo manco dove si trovasse esattamente l’Iraq.
La televisione si occupa non della verità ma della creazione di una realtà. Non ha alcuna importanza, se le immagini trasmesse sono reali o prese da eventi passati, perché la gente crede che siano reali, immediate e quindi vere. Ad esempio, in occasione del terremoto avvenuto in Giappone, nel marzo 2011, i mezzi di comunicazione mostrarono degli scaffali di supermercato vuoti, affermando sfacciatamente che il Giappone stava subendo il peggiore razionamento d’acqua dalla seconda guerra mondiale; però le immagini degli scaffali vuoti provenivano da materiale d’archivio e avevano poco a che fare con il terremoto e con la mancanza d’acqua in bottiglia
LA LINGUA DEGLI IDIOTI
I notiziari di tutto il mondo occidentale seguono lo stesso modello linguistico: verbi semplici, molti nomi e ben poche frasi lunghe. Frasi brevi, vocabolario semplice; in altri termini: frasi ad effetto. Non stimolano in alcun modo il pensiero creativo. Cercano di non impegnare la mente, ma di imprimere un’immagine nel cervello della persona. Questo si chiama “LAVAGGIO DEL CERVELLO”. Gli effetti chiaramente non sono immediati, ma a lungo termine.
La generazione con i valori morali più saldi di tutta la storia americana è quella che ha combattuto nella seconda guerra mondiale. I suoi appartenenti erano nati prima dell’avvento della televisione e avevano cervelli più difficili da condizionare. Furono perciò i suoi figli, quelli del baby boom, a diventare l’obiettivo dei lava cervelli. In effetti con l’avvento della televisione, le esistenze dei figli del baby boom sono state interamente sottoposte al lavaggio del cervello. L’obiettivo dei lava-cervelli era quello di rendere ogni generazione più infantile, più animale, più amorale e quindi più facilmente controllabile. Il mondo di oggi è più convenzionale, meno interessato, più sensazionalista e più rancoroso. Il pensiero moderno ha utilizzato ogni sua energia per ridurre la sfera della responsabilità morale individuale. Il comportamento umano è sempre più visto come il prodotto di forze impersonali.
Abbiamo genitori che sono stati educati dalla televisione che hanno allevato dei figli che sono stati educati dalla televisione. Figli che ora iniziano ad avere figli a loro volta: tre generazioni successive sottoposte al lavaggio del cervello televisivo, che non ricordano di avere vissuto qualcosa di diverso.
La nostra bussola è talmente cambiata che consideriamo come delle celebrità non solo i protagonisti degli eventi, ma anche coloro che li rappresentano sullo schermo, o che cantano in playback vecchie canzoni per il selezionato pubblico di un auditorio, e gli attori disoccupati che pubblicizzano la vendita di gingilli di poco prezzo, yogurt e deodoranti durante le pause pubblicitarie di vecchi film di seconda visione.
La televisione ha assunto il ruolo di genitore surrogato.
Il televisore si è trasformato in moralizzatore; ha iniziato col dire alla gente che cosa doveva fare. Improvvisamente, il comportamento dei figli, riguardo alle droghe, al sesso, alla condotta sociale, non appare più tanto scandaloso; è diventato molto più facile razionalizzarlo, spiegarlo con l’aiuto dei messaggi pubblicitari contenuti nella programmazione televisiva.
E quando gli adulti diventano infantili trovano più facile accettare l’infantilismo dei loro figli.
Theodore Adorno, filosofo e sociologo tedesco, nel 1944 disse:
… la televisione pretende di operare una sintesi tra la radio e il cinema e sta in piedi unicamente perché le parti interessate non sono ancora arrivate a un accordo, ma le conseguenze saranno enormi e promettono di intensificare drasticamente l’impoverimento delle questioni estetiche.
CARTONI ANIMATI
Un altro punto chiave del lavaggio del cervello è la creazione di un’identità tra l’uomo e l’animale. A partire dai cartoni animati per bambini fino alla serie televisive e alle pellicole sul grande schermo, vengono mostrati degli animali che agiscono come se fossero esseri umani. Con il tempo, come si evince dagli studi fatti al riguardo, i bambini hanno perso la capacità di differenziare gli animali dagli uomini. Nei telefilm di Lassie, l’animale era un eroe che spesso sconfiggeva, senza alcun aiuto, i cattivi che volevano arrecare danno ai suoi piccoli amici.
Persino prima dell’avvento della televisione, tuttavia, ci fu un altro fenomeno dei mezzi di comunicazione, che preparò i giovani all’esperienza audiovisiva non razionale: i cartoni animati di Walt Disney, come “Biancaneve”, “Cenerentola”, “La Bella Addormentata”, “Pinocchio” e, più di recente, “La Sirenetta” e “La Bella e la Bestia”. Senza saperlo, bambini e adulti sono stati allo stesso modo sottomessi, per più di sessant’anni, alla propaganda più vile e perniciosa che si sia mai vista nella storia moderna.
Questi cartoni animati si prefiggevano di diventare esperienze universali per diverse generazioni di bambini e di genitori e contenevano dei messaggi morali, che sarebbero rimasti nel bambino per quasi tutta la sua vita di adulto.
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