Pubblichiamo lo sfogo dell’amico Roberto
Il progetto è alla fine riuscito: un’ipnosi collettiva, un’involuzione cerebrale;
la totale distruzione della spiritualità, relegata a fenomeno commerciale new age, mancanza di capacità critica estesa su tutto…
Sono stati bravi e ci sono riusciti:
a riuscire a convincere la gente di fare della propria superficialità un vanto, della propria stupidità un orgoglio, della propria volgarità, qualcosa di comico. E soprattutto di non vergognarsene affatto.
In un’omertà che li avvolge tutti, felici e cretini, con le loro macchinette con cui passano la vita ad archiviare, twittare, condividere la segatura del nulla, i loro traumi infantili irrisolti, la loro adolescenza infinita, i luoghi comuni allevati con cura, in maniera intensiva, la nebbia della loro banalità…
Trasformati in asini in un paese dei balocchi digitale, convinti che connessione sia uguale a lavoro, a cultura, a compagnia, ad amicizia, persino ad amore.
Soli, sempre più soli e più stupidi, con le loro macchinette che vedono ormai come prolungamento del loro corpo e di quello che pensano essere il loro pensiero. Immensamente soli, schiavi di tutto e di tutti, mentre credono di essere liberi e di navigare… Schiavi del mercato che li vuole idioti, dei padroni delle loro macchinette che reggono i fili dei burattini che camminano chini, gli occhi rivolti allo schermo che gli mangia vita, tempo, dignità…
Nessuno si oppone alla Macchina che tritura la Vita. Nessuno cerca di fermarla.
I più, disperatamente, cercano di cavalcarla, ti trarne lembi, brandelli di notorietà e denaro.
Quelli che le resistono sono una minoranza; i più pensano di dominarla o che vegli nelle tenebre per loro; pensano che la Macchina li aiuterà ad avere più tempo, più vita, che annullerà gli spazi, le divisioni, le loro paure; che gli darà il modo di cancellare relazioni schiacciando un pulsante, di rinnegare la parola data con un clic, di facilitare la loro pigrizia, egoismo,indifferenza.
Ma la Macchina è progettata per ingoiare:
per ingoiare dati, vite, speranze…
E soprattutto per dare illusioni… Ti senti regista, attore, personaggio con un carisma, senti di piacere di essere presente, importante, un’artista, un creativo, uno che fa tendenza…
Ed invece sei solo olio untuoso…
Ed invece sei solo sugo per la Macchina.
Roberto
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