Italia

ENNESIMO GOLPE nell’indifferenza degli itaGLIONI!

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Come avevamo previsto, nonostante le elezioni, ci hanno imposto l’ennesimo governo tecnico. Un altro colpo di stato al quale gli italioti non solo non riescono a trovare le forze per reagire ma addirittura se ne sbattono altamente i coglioni. Il futuro non sfiora minimamente i loro pensieri.

Confermato che anche questo presidente della repubblica è a favore del crimine finanziario internazionale. Ha imposto una certa linea politica. Non è il suo compito. Non siamo una repubblica presidenziale. 

Ecco a voi servita la minaccia dello spread e la sottomissione totale all’Europa tecnocratica. Questa è la democrazia occidentale. E la fogna antifa e pidiota sono nuovamente in prima linea al servizio del male: il capitale! 

Siamo APERTAMENTE IN DITTATURA. In questo paesello privo di onestà intellettuale che va avanti solo con il tifo. Ovviamente il tifo è influenzato dalle ideologie e dai propri interessi. Divide et impera dicevano i latini. Una nazione iper-frammentata. Piuttosto che unirsi contro il male non si perde occasione per dividersi sempre più.

Il potere gongola! 

Con le stomachevoli parole del presidente della repubblica, tutta l’Italia doveva scendere per le strade e riempire le piazze e a seguire doveva esserci l’intervento delle forze armate per salvare questo paese. Ed invece sembra che nulla sia successo. 

Perché Salvini e Di Maio non hanno chiesto agli italiani di mobiliarsi? Anche se, visto lo stato comatoso in cui vivono gli itaGLIONI, non avrebbe sortito, in ogni caso, alcun effetto.

30 fa eravamo una potenza mondiale che faceva paura. C’era tantissima corruzione, ma le briciole al popolo, i politici di allora, le lasciavano. Oggi ci hanno ridotto alla fame. Il paese è MORTO!! Tutta l’industria di primo piano è stata depredata dagli stranieri: francesi, tedeschi, cinesi, indiani ecc… La disoccupazione è dilagante. I servizio dello stato sono ridotti all’osso.

Eppure la maggioranza si riempie la bocca senza capire un beato cazzo! Ricordate l’accordo franco-tedesco di deindustrializzare l’Italia prima della costituzione dell’Europa? A che punto siamo oggi? Siete contenti che avete l’euro e potete andare a Londra, a Parigi, a Madrid, ad Atene ecc…. e non avere le rotture di coglioni di cambiare le monete? 

Doveva vincere il partito dell’astensionismo ed invece la maggioranza degli idioti sono andati a dare il proprio consenso a questa banda di criminali. Lo ribadiamo per l’ennesima volta che con la politica non potremmo mai ottenere alcunché. Dove sono le forze armate? Dove sono i Magistrati? Ma soprattutto dove cazzo sono gli ITALIANI?

Ecco la democrazia europea. I mercati comandano le nazioni. Non possiamo più votare come vogliamo. Siamo sotto attacco. Chi vuole uscire dall’europa viene fatto fuori.

euro

Leggete il seguente sfogo

Francesco Neri
Spogliare la Grecia è stato uno scherzo.
Aeroporti, qualche isola, industrie zero, terre poche, risparmi privati ridicoli, demanio interessante.
Comunque la Grecia aveva un Pil inferiore alla sola provincia di Treviso.
E’ bastato un sol boccone.

Per l’Italia è diverso.

Un capitale assolutamente enorme.
Secondo al mondo in quanto a risparmio privato, primo come abitazioni di proprietà, terre di valore assoluto e coste meravigliose.

Quinta potenza industriale al mondo prima dell’euro, ottava oggi.
Il Made in Italy è ancora oggi il marchio numero uno al mondo, davanti a Coca Cola.

Biodiversità superiore alla somma di tutti gli altri paesi europei.

Come capitale artistico momumentale, non ne parliamo neanche: è superiore a quello di tutto il resto del mondo.

Francia e Germania, più qualche fondo americano, cinese o arabo hanno fatto la spesa da noi a “paghi uno e prendi quattro”.

Tutto il lusso e la grande distribuzione sono passati ai francesi insieme ai pozzi libici passati da Eni e Total.
Poi anche Eni è diventata a maggioranza americana.

Anche il sistema bancario è passato ai francesi insieme all’alimentare.
I tedeschi si sono presi la meccanica, e il cemento.
Gli indiani tutto l’acciaio.
I Cinesi si son presi quote di Terna, e tutto Pirelli agricoltura.

Se ne sono andate Tim, Telecom, Giugiaro, Pinin Farina, Pernigotti, Buitoni, Algida, Gucci, Valentino, Loro Piana, Agnesi, Ducati, Magneti Marelli,Italcementi, Parmalat, Galbani, Locatelli, Invernizzi, Ferretti Yacht, Krizia, Bulgari, Pomellato, Brioni, Valentino, Ferrè, la Rinascente, Poltrona Frau, Edison,
Saras, Wind, Ansaldo, Fiat ferroviaria, Tibb, Alitalia, Merloni, Cartiere di Fabriano…..

Ma…non hanno finito.

Ci sono rimaste ancora le case e le cose degli italiani.

E i loro risparmi. Circa 3000 miliardi di euro.

Ora vogliono quelli.

Ecco chi ha chiamato Mattarella e gli ha “intimato ” di procedere a sbarrare la strada a chi poteva mettere a rischio la prosecuzione della spoliazione.

I fondi di investimento, i mercati, che, come ricordavo raccolgono i soldi delle mafie, tutte, grandi e piccole, dei traffici di droga, di umani, di truffe internazionali, si salvataggi bancari, del “nero” delle grandi multinazionali, siano esse del commercio, dei telefonini, della cocaina o delle armi, questi fondi di investimenti dicevo, non hanno finito.

Ora tocca alle poche industrie rimaste, ai fondi pensioni, ai conti privati, agli immobili.

Ora tocca a noi.

Ecco perché non serve a nulla mediare, arretrare un po’.

Non si placheranno, l’abbiam già visto.

Bisogna fermarli ora.

Il 24 maggio non vi è venuto in mente nulla ?

Ogni generazione ha il suo Piave.

Questo è il nostro.

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Diego Fusaro

 

 

Marco Pizzuti

Ancora un estratto da un altro testo di diritto costituzionale…. giusto per far capire a chi legge come viene manipolata l’informazione mainstream dove alla gente viene fatto credere l’esatto opposto di ciò che succede realmente….Secondo i vari Mentana e compagni di merende, il povero Mattarella avrebbe eroicamente resistito ai “diktat” del neoincaricato? a me risulta invece che Mattarella non aveva nessun diritto di ingerire sulle sue scelte e che con il suo diktat ha abusato del potere di nomina formale conferitogli, trasformandolo in uno strumento per decisioni di tipo politico che fanno a cazzotti con la sua figura di organo “super partes”. L’unica eccezione prevista dal nostro ordinamento non riguarda le scelte politiche dell’incaricato ma i casi in cui si verifica una “crisi del sistema” e non c’è una maggioranza…in tale ipotesi può intervenire per aiutare il parlamento a trovare un accordo rimanendo organo super partes.

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…il testo prima afferma: ” il Presidente della Repubblica non ha alcuna discrezionalità nella scelta dei ministri” poi di seguito aggiunge il seguente temperamento al principio generale: “ciò non toglie che FERMO RESTANDO I SIFFATTI PRINCIPI, il Presidente possa ALLE VOLTE, specie DOPO UNA FRANTUMAZIONE DI GOVERNO (e cioè quando non è stata trovata una maggioranza certa) esercitare un’effettiva influenza nella formazione della maggioranza….poi ancora: “un ruolo attivo e propositivo può essere tuttavia assunto con SOMMA CAUTELA IN CASO DI “CRISI DEL SISTEMA” (cioè quando i partiti non riescono a trovare una maggioranza per garantire un governo)

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i media schierati a favore di Mattarella si stanno arrampicando sugli specchi e stanno cercando di confondere le idee alla gente con queste fregnacce….il diritto è chiarissimo anche perché se così non fosse, che senso avrebbero le elezioni? lo spirito della Costituzione è garantire la sovranità popolare espressa nelle elezioni e il presidente ha solo il ruolo di arbitro, che in modo imparziale deve cercare di trovare una maggioranza in grado di governare….NON E’ SCRITTO DA NESSUNA PARTE CHE EGLI POSSA ESERCITARE VETI DI TIPO SQUISITAMENTE POLITICI

Nel frattempo lo spread sale perché se hanno nominato Cottarelli senza avere una maggioranza vuol dire che contano di prendersela con il ricatto del fallimento dell’Italia come fecero nel 2011 quando imposero il governo Monti. Quando Cottarelli sarà chiamato alla fiducia diranno al parlamento che devono sostenere il premier indicato dall’alta finanza per mezzo di Mattarella altrimenti l’Italia finirà in bancarotta….e io mi auguro che a quel punto scoppi una rivoluzione

LETTERA APERTA DI PAOLO SAVONA A SERGIO MATTARELLA: NO A CESSIONI SOVRANITA’

Caro Presidente,

per il rispetto che porto all’istituzione che presiede e a Lei personalmente, è con molta ansia che Le indirizzo questa lettera aperta riguardante una scelta che considero fondamentale per il futuro dell’Italia: la cessione della sovranità fiscale per far funzionare la sovranità monetaria europea, dato che questa è stata ceduta dagli Stati-membri senza stabilire quando e come si dovesse pervenire all’indispensabile unione politica necessaria per rendere irreversibile l’euro, né attribuire alla Banca Centrale Europea il potere di svolgere la funzione di lender of last resort in caso di attacchi speculativi come quelli che abbiamo vissuto dopo la crisi finanziaria americana del 2008.

Invece di affrontare questi due problemi vitali per il futuro dell’Europa si chiede di sottoscrivere un accordo per cedere la sovranità fiscale residua che, per pudore, viene chiamata “gestione in comune”. Il Presidente della Bundesbank ha riproposto e precisato i contenuti in un recente discorso.

Leggo sui giornali che Lei avrebbe concordato con il Presidente della BCE e il Ministro dell’economia e finanza italiano una strategia in attuazione del previsto accordo. Non credo di dovere spiegare a Lei perché nomino istituzioni e non persone. Penso che queste notizie siano suggerimenti di persone scriteriate (l’aggettivo è di un Suo illustre predecessore, Luigi Einaudi) che, non fidandosi più del Paese, ammesso che mai se ne siano fidate, lo vogliono colonizzare; una sorta di fastidio per i disturbi che provengono per i loro interessi. Spero che la notizia sia infondata, perché se non lo fosse, sarebbe Suo dovere smentirle, secondo un insegnamento che mi ha dato Ugo La Malfa: se un notizia è falsa, non si smentisce, se è vera, si deve farlo; e, aggiungeva che, se i contenuti della notizia erano particolarmente importanti – come sarebbe la cessione della sovranità fiscale che marcherebbe la fine della democrazia italiana senza che ne nasca un’altra – non si doveva solo smentire, ma farlo in modo energico.

A ogni buon conto, se una tale scelta maturasse, Lei non potrebbe ratificarla, perché l’art. 11 della Costituzione dice chiaramente che l’Italia … consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Naturalmente diranno che la decisione risponde a queste condizioni (pace, giustizia e parità con altri Stati) ma, sulla base dell’esperienza fatta con la cessione all’Unione Europea della sovranità di regolare i mercati e di battere moneta, queste sono pure ipotesi, una vera truffa per taluni e un’ingenuità per altri, che né la scienza economica (mi passi il termine), né la politica, che pretese di scienza non ha mai avuto, possono asseverare.

I trattati internazionali sono contratti giuridici tra nazioni e l’oggetto del Patto stipulato a Maastricht in attuazione dell’Atto unico e ribadito a Lisbona nel 2000 parla chiaro: all’art. 2, punto 3, afferma che L’Unione …. Si adopera per lo sviluppo sostenibile dell’Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un’economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell’ambiente. Essa promuove il progresso scientifico e tecnologico. L’Unione combatte l’esclusione sociale e le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociali, la parità tra donne e uomini, la solidarietà tra le generazioni e la tutela dei diritti del minore. Essa promuove la coesione economica, sociale e territoriale, e la solidarietà tra gli Stati membri.

Le chiedo, caro Presidente, se Lei ritiene che questo impegno sia stato adempiuto e quali siano, anche dopo l’esperienza della crisi greca, le probabilità che lo possa essere anche ipotizzando di cedere la parte residua della sovranità nazionale in cambio (il termine è già un eufemismo) di un’assistenza finanziaria accompagnata da vincoli che violano il dettato della nostra Costituzione che Lei è deputato da tutelare. Invece di uscire dal paradosso di un non-Stato europeo formato da non-Stati nazionali si intende approfondire questa strana configurazione istituzionale, perché appare vantaggiosa a pochi paesi capeggiati dalla Germania.

Poiché la tesi del vantaggio che potremmo ricavarne è priva di fondamento, da tempo si insiste nello spargere terrore su quello che avverrebbe se l’euro crollasse, trascinando il mercato unico, aggiungendo la ciliegina della speranza che in futuro le cose andranno meglio e che si va facendo di tutto affinché ciò avvenga.

Vivere nel terrore del dopo e nelle speranze che le cose cambino, senza attivare gli strumenti adatti affinché ciò avvenga, non è posizione politica dignitosa. L’Italia non si è tirata indietro quando è stato chiesto di pagare un costo elevato in termini di vite umane per giungere all’unità e per uscire dalla dittatura nazifascista perché sapeva valutare il costo di rimanere nelle condizioni in cui si trovava, spero che la nuova classe dirigente non si tiri indietro e sappia chiedere e far accettare un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni.

Per l’Italia non esiste alternativa al chiedere il rispetto congiunto del dettato costituzionale e dell’oggetto del Trattato europeo vigente e Lei ne è garante.

Paolo Savona