In questi giorni è salita agli onori della cronaca l’aggressione sessuale di Asia Argento ai danni Jimmy Bennett, all’epoca dei fatti, nel 2013, diciassettenne. Ricordiamo che Asia Argento ha denunciato per abusi sessuali il produttore ebreo Harvey Weinstein.
Come dire il bue dice cornuto all’asino. Qui il più pulito c’ha la rogna.
Sembra che proprio a causa di questo scandalo Asia Argento non se la passa tanto bene. Come, d’altronde, era prevedibilissimo.
Non era una denuncia contro una figura da quartierino. Stiamo parlando di un potentissimo personaggio con intrecci ad altissimi livelli.
Difatti sembra che Harvey Weinstein abbia finanziato, tramite l’ex primo ministro Ehud Barak, le spie israeliane legate al Mossad per soffocare gli scandali sessuali.
Segnaliamo tre fatti importanti accaduti ad Asia Argento:
- 12 novembre 2017, quindi poco dopo lo scandalo Weinstein, il padre Dario Argento, ha rivelato che la figlia non usciva più di casa per paura di rappresaglie da parte del Mossad. Manco a dirlo è stato accusato di anti-semitismo da parte della comunità ebraica italiana.
- Asia Argento era legata sentimentalmente allo chef Anthony Bourdain. Un ebreo americano pro Palestinese che l’8 giugno 2018 è stato trovato impiccato con la cintura dell’accappatoio in una stanza dell’hotel Le Chambard a Kaysersberg vicino a Strasburgo, in Francia.
- Da qualche giorno è venuto fuori lo scandalo sessuale con tanto di SMS privati scambiati con lo stesso Anthony Boudain e altri fantomatici amici. E la foto a letto come arma da usare all’occorrenza: OGGI!!
Ennesima conferma che quando vendi l’anima al diavolo sei ricattabile per il resto dei tuoi giorni.
L’élite fa divertire i propri schiavi e all’occorrenza li distrugge!! L’arma dei festini a luci rosse e delle foto è cosa risaputa!!
Cabale contre Asia Argento : une vengeance du Mossad ?
ASIA ARGENTO #SBUGIARDATA!
#Asia_Argento ha negato di aver avuto una relazione sessuale con l’attore #Jimmy_Bennett nel 2013, quando lui aveva 17 anni e lei 37, ma uno scambio di sms con il compagno#Anthony_Bourdain (suicidatosi lo scorso giugno) pubblicato da #Tmz, come pure un #selfie dei due sdraiati sul letto e uno scambio di sms recenti con un altro amico in cui ammetterebbe di aver fatto sesso con il ragazzo senza sapere che fosse minorenne.
L’attrice avrebbe scritto “Non è stato stupro ma ero gelata. Lui era sopra di me dopo avermi detto che sono stata la sua fantasia sessuale da quando aveva 12 anni”. Negli sms Bourdain e la Argento parlano di Bennett come di un “asino” e Anthony scrive che il pagamento “non è l’ammissione di niente, nessun tentativo di comprare il silenzio, semplicemente un’offerta per aiutare un’anima torturata che cerca disperatamente di spillarti denaro”. I messaggi però avvalorerebbero le affermazione di Asia Argento sul fatto che sarebbe stato Bourdain a volere il pagamento di Jimmy Bennett di 380mila dollari per evitare il danno di immagine da una sua denuncia. Ma il sito di gossip pubblica anche degli altri messaggi con un ipotetico amico dell’Argento a cui lei dice: “Ho fatto sesso con lui, è stato strano, non sapevo fosse minorenne finché è arrivata la lettera di estorsione”.
E sulla vicenda arriva l’intervento di Mira Sorvino, un’altra delle colonne del #MeToo a grande accusatrice di Weinstein. L’attrice si è espressa direttamente su Twitter: “Sono stata davvero male per le accuse contro Asia Argento. Il tempo farà chiarezza sulle cose e forse lei verrà scagionata. Ma se tutto questo fosse vero, non possiamo che ribadire che l’abuso sessuale sui minori è un crimine odioso, è contro tutto ciò che io e il movimento MeToo rappresentiamo”. Come già Rose McGowan, Mira Sorvino sottolinea però che malgrado la vicenda che ha colpito Asia Argento, il movimento non si fermerà: “Io continuerò a combattere per tutte le vittime, per cambiare quella cultura che incoraggia l’abuso di potere nei rapporti sessuali”.
E intanto il New York Times, il giornale che ha rivelato delle accuse di Jimmy Bennett, oggi ragiona sulle conseguenze in Italia: “Lo scandalo Asia Argento ha aperto la caccia grossa al movimento #MeToo in Italia”. Il pezzo, targato Roma, racconta le ripercussioni negative che la storia potrebbe avere sull’affermarsi, nel nostro Paese, del movimento per i diritti delle donne: il pagamento di 380mila dollari a Bennett avrebbe rapidamente trasformato l’attrice “da imperfetta portavoce di un movimento, che già sta avendo difficoltà a guadagnare popolarità in Italia a quella che potrebbe aver danneggiato la causa irreparabilmente, almeno nel suo paese”. Ricorda poi che in Italia Asia Argento “è stata oggetto di un’ampia e feroce gogna sulle prime pagine praticamente di tutti i quotidiani, con titoli spietati come Asia Weinstein”; il riferimento è al produttore di Hollywood, Harvey Weinstein, di cui Argento è stata tra le prime attrice, poi seguite da moltissime altre, ha denunciato gli abusi.
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