Estero

Strategia USA e Nuovo Ordine Mondiale: in Europa si prepara un altro conflitto!

George Friedman chicago council

Intervento di George Friedman al Chicago Council on Global Affairs del Febbraio scorso.

George Friedman è un ebreo nato a Budapest nel 1946, un uomo dello ‘Stato profondo’ americano-militarista. Docente all’US Army War College, studioso alla National Defense University e alla RAND (il megafono del sistema militare-industriale).

Al Chicago Council on Global Affair ha espresso con inaudita franchezza la strategia che seguirà Washington per mantenere il predominio mondiale. Ovvero la creazione del Nuovo Ordine Mondiale di cui si parla da decenni e cui la maggioranza preferisce accantonarla come bufala. Eppure basterebbe ripercorrere la storia degli ultimi 130 anni o anche solo i movimenti degli ultimi 30 anni. O se risulta troppo complesso, anche solo ciò che è successo negli ultimi 10 anni e ciò che sta succedendo oggi.

Con le dichiarazioni che seguono, per coloro che hanno sempre preferito dormire e scappare dalla realtà, l’impatto sarà devastante perché sono talmente chiare e lucide che non c’è bufala che tenga. Primavere arabe, arancioni o dei fiori non sono altro che delle sceneggiate cinematografie organizzate da chi comanda gli USA. A questi assassini fanno solo ed esclusivamente i loro sporchi interessi a discapito della vita di miliardi di persone. Fa riflettere il gelo che trasmette questo criminale, i suoi spietati sorrisini e l’assoluta tranquillità.

I media chiaramente non danno spazio a queste parole. I giornalisti, i capi di stato, i politici, le forze armate, di polizia e la gente in generale non si scandalizza sentire pronunciare queste maledette parole? Anche in passato altri crudeli e spietatissimi personaggi hanno fatto dichiarazioni guerrafondaie.

Ecco cos’ha dichiarato:

Cosa fai se sei Ucraino? Per te è essenziale stare in contatto con l’unica nazione che possa aiutarti, cioè gli USA. La scorsa settimana, dieci giorni fa,  il generale Hodges, comandante dell’esercito statunitense in Europa, ha visitato l’Ucraina e ha annunciato che gli addesratori americani vi si recheranno ufficialmente. Non più ufficiosamente e Hodges ha appuntato delle medaglie ai soldati ucraini, il che – secondo il protocollo militare non è consentito, ma lo ha fatto – dimostrando che quello è il “suo” esercito e poi si è spostato nei Paesi del Baltico per informarli che gli USA avrebbero schierato blindati, artiglieria nonché altro materiale bellico in Polonia, Romania e Bulgaria.Una cosa interessante assai! Dunque gli USA ieri hanno annunciato che invieranno armi. Stasera ovviamente lo hanno negato, eppure lo stanno facendo. Le armi partiranno! In tutto ciò gli USA hanno agito al di fuori del contesto della NATO perché la NATO richiederebbe un voto del 100% dei suo membri, cosicché un solo Paese può mettere il veto su qualunque decisione. La Turchia (tanto per dirne una) …

Il punto è che gli Stati Uniti sono preparati a creare un “cordone sanitario” attorno alla Russia. I Russi lo sanno. I Russi ritengono che gli Stati Uniti vogliano spaccare la Federazione Russa. Io penso che, per dirla alla Pete Lawrie, “non è che vogliamo ucciderti, vogliamo solo farti un pochino di male”.  A ogni modo, siamo tornati ai vecchi tempi, e se lo chiedete ad un polacco, ad un ungherese o a un romeno, loro vivono in un universo del tutto diverso rispetto a un tedesco e ancor più diverso rispetto ad uno spagnolo. Dunque non vi è alcuna comunione di interessi in Europa. Ma se fossi un ucraino, farei esattemente come fanno loro. Cercherei di coinvolgre gli americani. Nessuna nazione rimane pacifica troppo a lungo. Nemmeno gli USA. Noi ci troviamo costantemente in delle guerre, vero? L’Europa, beh, io credo che non ritornerà agli anni trenta, ma tornerà all’umanità. Avranno le loro guerre, le loro paci. Avranno perdite di vite umane. Magari non si conteranno centinaia di milioni di vittime. Ma il fatto che l’Europa si ritenga eccezionale, penso sia la prima cosa che la colpisce. Ci saranno conflitti! Ci sono già stati conflitti, in Jugoslavia ad esempio, e ora c’è di sicuro un conflitto in Ucraina. Per quanto riguarda le relazioni con gli USA, noi non abbiamo più una relazione con l’Europa. Semmai abbiamo una relazione con la Romania, con la Francia e via dicendo. Ma non c’è alcuna Europa con cui si possa avere una relazione!

Domanda: L’estremismo islamico è realmente la maggiore minaccia negli USA? E sparirà da solo oppure crescerà ancora?

E’ un problema per gli Stati Uniti, ma non vi è minaccia alcuna ai danni della nostra esistenza. Occorre interessarci alla cosa ma nella giusta proporzione. Abbiamo ben altri interessi all’estero. Il principale interesse per gli USA, per via del quale abbiamo combattuto le guerre, I^ e II^ Guerra Mondiale, Guerra Fredda, consiste nella relazione fra Germania e Russia. Perché se si uniscono sono l’unica potenza che possa minacciarci. E il principale interesse è assicurarsi che ciò non avvenga!

Gli USA hanno un interesse fondamentale. Ora controllano tutti gli oceani del mondo, nessuna potenza si è mai nemmeno avvicinata a farlo. E’ grazie a questo che noi possiamo invadere dei popoli ma non possiamo essere invasi. E’ una cosa bellissima! Tenere saldo il controllo dei mari e dello spazio è la base della nostra potenza. Il modo migliore per sconfiggere una flotta nemica è impedire che sia mai costruita. Il modo in cui i britannici son riusciti a garantirsi che nessuna potenza europea potesse costruirsi una flotta consisté nel far in modo che gli europei se lo impedissero a vicenda. La linea politica che raccomanderei è quella adottata da Ronald Reagan nei confronti di Iran e Iraq: finanziò entrambi gli schieramenti facendo sì che si combattessero fra di loro e non combattessero contro di noi. Era una cosa cinica e certamente non morale, ma ha funzionato. E questo è il punto!  Gli Stati Uniti non possono invadere l’Eurasia. Non appena il primo soldato mette il suo stivale sul terreno, scatta la superiorità numerica: noi siamo totalmente in inferiorità numerica. Possiamo anche sconfiggere un esercito ma non occupare l’Iraq. L’idea che 130 mila uomini possano occupare un paese di 25 milioni… beh, il rapporto fra la polizia di New York e il numero dei cittadini è maggiore di quello dello schieramente in Iraq. Non abbiamo la possibilità di prendercela con loro. Ma abbiamo la capacità di dare appoggio a numerose potenze rivali affinché si scontrino fra di loro: appoggio politico, appoggio economico, appoggio militare, consulenti… e in extremis possiamo fare  ciò che abbiamo fatto in Giappone, in Vietnam, in Iraq e in Afghanistan: attacchi che invalidano. L’attacco che invalida non ha l’obiettivo di sgominare il nemico, ha lo scopo di destabilizzarlo. E’ quanto abbiamo fatto in ognuna di quelle guerre. In Afghanistan, per esempio, abbiamo destabilizzato al-quaida. Il problema che abbiamo avuto, poiché siamo giovani e stupidi, è che una volta che li abbiamo destabilizzati, invece di dire ottimo lavoro e tornare a casa, ci siamo detti: beh, è stato facile, perché non ci costruiamo una bella democrazia? Quello è stato il momento in cui ha fatto il suo ingresso la stupidità. Dunque la risposta è: gli Usa non possono intervenire costantemente in tutta l’Eurasia. Devono intervenire selettivamente. E solo come extrema-ratio. Non può, mica essere che inviare l’esercito americano sia la prima mossa. Quando inviamo i soldati americani dobbiamo intendere pienamente in cosa consti la nostra missione, limitarci ad essa e non consentire che prendano piede fantasie psicotiche di nessun tipo. Per fortuna questa cosa, stavolta, l’abbiamo imparata. Ci vuole un po’ di tempo affinché i bimbi apprendano la lezione.  Ma io penso che lei che mi ha posto la domanda abbia pienamente ragione: in quanto Impero, non possiamo comportarci così. La Gran Bretagna non ha occupato l’India, ma ha individuato una serie di stati indiani e li ha istigati l’uno contro l’altro e ha inquadrato degli ufficiali britanni in un esercito indiano. I Romani non inviarono enormi eserciti, ma piazzarono dei re. Crearono parecchi re che si assoggettavano all’imperatore. E questi re erano responsabili del mantenimento della pace. Come, ad esempio, Ponzio Pilato. Gli imperi che sono controllati in modo diretto… imperi come quello nazista crollano. Nessuno ha così tanto potere. Comunque, il nostro problema non è nemmeno questo. Noi abbiamo ancora ammettere concretamente che abbiamo un impero. Dunque non siamo ancora giunti al punto in cui non pensiamo che possiamo rincasare e che il lavoro sia già fatto, perciò siamo solo nella prima fase.

La questione sul tavolo per i russi è “si creerà una zona cuscinetto, una zona neutra? O l’occidente penetrerà così in profondità nell’ucraina che si troverà a 100 km da Stalingrado e a 500 km da Mosca?”. Per la Russia la situazione ucraina è una minaccia alla sua stessa esistenza. E i Russi non possono lasciar fare! Per gli USA, nel caso che la Russia si impadronisca dell’Ucraina, il punto è: si fermeranno lì? Dunque non è un caso che il generale Hodges, parli di pre-posizionamento di truppe in Romania, Bulgaria e Polonia e nei Paesi Baltici. Si tratta di una Federatio intermarium, dal Mar Nero fino al Baltico, sognata da Pilsudski. Questa è la soluzione per gli USA. Il tema per il quale non abbiamo la risposta è: che cosa farà la Germania? La vera incognita in Europa è rappresentata dal fatto che mentre gli USA costruiscono il loro “cordone sanitario”, non in Ucraina ma ad ovest di essa, e mentre i russi cercano di escogitare un modo per far leva sugli ucraini, noi non conosciamo la posizione della Germania. La Germania si trova in una posizione del tutto particolare. Il suo ex cancelliere, Gerhard Schroeder, fa parte del Consiglio di Amministrazione della Gazprom e in Germania hanno una relazione molto complessa con i russi. Gli stessi tedeschi non sanno che pesci pigliare. Devono esportare, i russi possono comprare le loro esportazioni. D’altro canto, se perdono la zona di libero scambio devono pur inventarsi qualcosa di diverso. Per gli USA la paura più forte è data dal capitale russo-tedesco, dalla tecnologia russa-tedesca, che assieme alle risorse naturali e alla manopodoera russa rappresentano l’unica combinazione che da secoli spaventa gli Stati Uniti. Come andrà a finire? Gli USA hanno già messo le carte in tavola: si tratta del “corridoio” dal Baltico al Mar Nero. Per quanto riguarda i russi, le loro carte sono da sempre sul tavolo: come minimo devono avere un’Ucraina neutrale, certo non un’Ucraina filo-occidentale. La Bielorussia è un’altra storia. Dunque, chi è in grado di dire cosa faranno i tedeschi è in grado di prevedere come saranno i prossimi 20 anni di storia. Tuttavia, purtroppo, i tedeschi non hanno ancora preso una decisione, e questo è, da sempre, il problema della Germania avere un’economia molto potente, una geopolitica molto fragile e non sapere mai quanto occorra per riconciliarle entrambe. Fin dal 1871, questo è stato il problema tedesco

Pensate attentamente a questo problema, perché si sta ripresentando ora. E’ questo il prossimo problema che dobbiamo sistemare

 

Fonte:

http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4702

http://frontediliberazionedaibanchieri.it/2015/04/il-nostro-vero-nemico-e-il-grande-alleato-la-prova-definitiva.html