Vaccini e dintorni

VACCINI: NULLA DI FATTO per il D.L. Lorenzin. Il MOVIMENTO 5 STELLE si è rivelato nemico del POPOLO ITALIANO!!

Integriamo il post del 19 maggio scorso

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Il governo italiano ha dichiarato GUERRA agli italiani. OBBLIGO VACCINALE che passa da 4 a 12 e fino a 16 anni!! SVEGLIAAAAA!!

e quello di oggi 24 maggio (AGGIORNAMENTO)

VACCINI: critiche al TOTALITARISMO PD, che per qualche italiota è GIUSTO e CIVILE! Benvenuti in ItaliOTA, un paese SOTTOSOPRA!

Dopo il duro attacco sferrato contro la nazione, a quanto pare il decreto legge Lorenzin non è stato né pubblicato in Gazzetta Ufficiale né trasmesso alla Camera. Se la situazione fosse davvero questa tutto decadrà il prossimo 20 luglio.

Probabilmente è stata una strategia per tastare il terreno.

Evidente, che con la loro azione, hanno svegliato pure i MORTI!

Grazie a questo colpo sferrato dal governo CRIMINALE ITALIANO, abbiamo avuto la conferma che il Movimento 5 Stelle non sta dalla parte del POPOLO, ma è completamente asservito al potere che sta continuando a distruggere indisturbatamente la nostra nazione.

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Il MoVimento 5 Stelle è per la massima copertura vaccinale

Il MoVimento 5 Stelle è a favore delle vaccinazioni e vuole che nel Paese ci sia la massima copertura vaccinale possibile. Noi siamo favorevoli all’obbligatorietà dei quattro vaccini che oggi, per legge, sono già obbligatori, e siamo anche favorevoli all’introduzione di misure di obbligatorietà per vaccini che proteggono da malattie per le quali esiste una reale emergenza epidemica (come esiste al momento per il morbillo). Sullo specifico delle misure di obbligatorietà come introdotte nel Decreto Lorenzin ci riserviamo di giudicare dopo aver letto il decreto nella sua interezza (e nella sua versione definitiva), e dopo esserci consultati con i nostri esperti nazionali ed internazionali di riferimento. La nostra speranza e’ che su questo tema si possa avere una seria discussione tra tutte le forze politiche, possibilmente senza strumentalizzazioni di alcun genere, vista l’importanza del tema in termini di diritto alla salute individuale e pubblica.

Fatta questa doverosa premessa, il MoVimento 5 Stelle rimane favorevole – in linea generale ma con le dovute specificazioni la cui complessita’ non puo’ essere discussa o riassunta in un comunicato stampa– allo sviluppo di una politica di raccomandazione dei vaccini capillare nel territorio, sostenuta dalle necessarie risorse finanziarie ed infrastrutturali, affinchè le famiglie siano accompagnate dai propri pediatri e dai propri medici verso la vaccinazione, e affinche’ venga rimosso ogni ostacolo pratico alla vaccinazione stesso (in altre parole, un adeguato potenziamento dei servizi a tutti i livelli).

L’approccio che noi proponiamo include anche lo stanziamento di risorse per la creazione di
(i) un anagrafe vaccinale nazionale,
(ii) efficaci meccanismi di monitoraggio della copertura a livello nazionale e regionale,
(iii) la formazione di un comitato indipendente di consulenza composto da esperti del settore (i.e., sul modello americano dell’ ACIP, Advisory Committee on Immunization Policies) con almeno il 50% di rappresentanti internazionali.

Questo approccio, che e’ modellato sulle “immunization policies” dei paesi Scandinavi (e di 47 stati USA su 50), si basa sul coinvolgimento attivo e responsabile della popolazione ed ha anche il notevole vantaggio di creare un patrimonio di fiducia reciproca tra cittadini ed istituzioni che potra’ essere usato per implementare ogni altra politica di prevenzione sanitaria (alimentazione, allattamento, attivita’ fisica, etc). Come spiegato precedentemente, questa posizione di fondo in favore di un approccio “persuasivo” alla vaccinazione include clausole di salvaguardia che introducono misure coercitive (i.e., “obbligo”) in caso di emergenze epidemiche oppure di cadute della copertura vaccinale sotto le soglie che garantiscono l’immunità di gregge.

Va da se’ che questo tipo di approccio non può essere considerato ne’ interpretato in alcun modo come una posizione più morbida nei confronti dell’anti-vaccinismo, che e’ un fenomeno senza alcuna base scientifica che noi rigettiamo completamente. Al contrario, noi crediamo che il tipo di persuasione attiva e capillare cosi’ delineato rappresenti il modo migliore per sconfiggere ogni forma di “vaccine hesitancy” e “vaccine resistance” in modo completo e duraturo. In questo senso noi respingiamo fortemente qualsiasi insinuazione su una presunta equazione “obbligo contro non-obbligo = pro-vaccini contro anti-vaccini”, che e’ del tutto insensata dal punto di vista scientifico.

Come detto all’inizio del comunicato, noi confidiamo sul fatto che su questo tema cosi’ importante si possa avere una discussione seria ed informata tra tutte le forze politiche italiane. Sarebbe la soluzione giusta per tutti, ed il modo migliore per sviluppare insieme la miglior “immunization policy” per il nostro Paese.

Ecco cosa diceva Beppe Grillo nei suoi spettacoli riguardo i Vaccini

Il minimo per tutta la SETTA PENTASTELLATA, se hanno una dignità, è quella di dimettersi e andare a vendere noci di cocco in spiaggia che la stagione è quasi iniziata.

Con il reddito di cittadinanza ci puliamo il culetto cari soldatini dei cinque stelle. Il vostro movimento è stato creato solo per incanalare la rabbia del popolo italiano ed evitare eventuali rivoluzioni di massa. Difatti ci avete dato il giusto dosaggio di tranquillanti per zombizzarci ancor di più. Con questo vostro calare le braghe praticamente avete perso buona parte del vostro elettorato.    

23.05.2017

VACCINI: DECRETO LEGGE NON PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE

di Gianni Lannes

Nessuna epidemia o pandemia in Italia. E così il tanto sbandierato decreto legge varato il 19 maggio 2017 dal consiglio dei ministri, ovvero da Gentiloni ma soprattutto dalla Lorenzin, non è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, e non è stato trasmesso al Parlamento. Dunque, non ha alcun valore giuridico, legale, amministrativo. E il 20 luglio decade definitivamente.

Tanto rumore per nulla, eppure i grullini al primo accenno di tempesta  si sono subito calati le braghe, invece di difendere bambini e genitori. Ma di cosa hanno paura i politicanti italidioti, inclusi gli ultimi trombati?

GAZZETTA UFFICIALE

22.05.2017

GENTILONI E LORENZIN: GIU’ LE MANI DAI BAMBINI!

di Gianni Lannes

Il recente decreto legge che impone il trattamento sanitario obbligatorio vaccinale a neonati, bambini e adolescenti, viola non solo la Costituzione Repubblicana Italiana, ma altresì anche una serie di convenzioni internazionali ratificate dall’Italia a protezione dell’infanzia.
Più della metà delle scuole pubbliche italiane, secondo i dati ufficiali ministeriali, si presentano a grave rischio strutturale, ma invece di metterle in sicurezza l’ennesimo governicchio tricolore telecomandato dall’estero preferisce dirottare ingenti risorse pubbliche, riducendo le spese sanitarie, per sostenere i costi di guerra in ossequio al diktat di Washington. 

I politicanti italidioti prima di imporre misure coercitive della libertà e della salute dei minori e di chiunque altro, dovrebbero studiare il diritto costituzionale unitamente a quello internazionale. Consiglio a Gentiloni e Lorenzin di dimettersi e di leggere almeno i seguenti atti:

Dichiarazione dei diritti del fanciullo, nota come Dichiarazione di Ginevra (1924)

Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (1948)

Dichiarazione sui Diritti del Bambino promulgata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (1959)

Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia (1989).

Le dittature non si riformano ma si abbattono. I bambini sono sacri, inviolabili: essi rappresentano il futuro della vita umana sulla Terra.

22.05.2017

DECRETO VACCINI: FUORILEGGE

di Gianni Lannes

Il decreto legge del 19 maggio 2017 licenziato dal consiglio dei ministri, su iniziativa di Gentiloni e Lorenzin, (ma non pubblicato in Gazzetta Ufficiale e non trasmesso al Parlamento, e dunque non valido), viola in punta di diritto e in un solo colpo norme nazionali, trattati europei e convenzioni internazionali:

Articoli 2 , 3 , 10 , 32 e 34 della Costituzione della Repubblica Italiana;

Articoli II-63 , II-81 e II-84 della Costituzione dell’Unione Europea;

Articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo;

Articoli 3, 10, 14, 20 e 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea;

Articoli 4 e 5 della Convenzione Internazionale contro la discriminazione nel campo dell’educazione adottata dalla 11° Conferenza Generale dell’UNESCO a Parigi del 14/12/1960;

Articolo 9 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali del 4/11/1950;

Articolo 2 Primo protocollo aggiuntivo del 20/03/1982 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali del 4/11/1950;

Articoli 2, 4 e 5 della Convenzione di Oviedo del 1997;

Articolo 4 della Carta Europea dei Diritti del Malato di Bruxelles;

Decreto del presiudente della repubblica 355 del 1999;

Legge 833/1978, legge 176/1991, Legge 3/2001, Legge 145/2001, oltre ad alcuni pronunciamenti della Corte Costituzionale nonché della Cassazione;

Convenzione sui diritti dell’infanzia.

20.05.2017

VACCINI: ABUSO DI POTERE IN ITALIA

di Gianni Lannes

Nel belpaese le autorità impongono con un decreto legge privo di presupposti costituzionali, solo cavie e clienti a vita delle multinazionali farmaceutiche, annichilendo la salute della gioventù italiana. In passato, ufficialmente soltanto a 631 danneggiati dalle vaccinazioni lo Stato ha riconosciuto il diritto all’indennizzo. Neonati, bambini e adolescenti d’ora in poi saranno bombardati da ben 12 vaccini, che il ministro Beatrice Lorenzin (un’analfabeta funzionale che ha confuso i batteri con i virus) ha imposto con un decreto legge il 19 maggio 2017, dettato a Washington il 29 settembre 2014. Tale abominio non ha eguali nel mondo. A guadagnarci è principalmente la Glaxo che ha investito un miliardo di euro e vuole fare cassa sulla pelle dei nostri figli. Renzi nell’autunno dell’anno 2014 ha incontrato i referenti delle principali corporations e ha calato le braghe della nazione senza avvertire prima il popolo sovrano. La tutela della salute – sancisce la Costituzione italiana-  non è un trattamento sanitario obbligatorio. Il decreto legge Lorenzin deliberato ieri dal consiglio dei ministri per essere valido doveva essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale ieri, ma non vi è traccia neanche oggi; il giorno stesso della pubblicazione, esso deve essere presentato alle Camere. Questo è un motivo fondamentale di decadenza normativa. Non vaccinarsi è una scelta individuale prevista dagli articoli 2 e 32 della Costituzione. Come puntualizza la Corte di Cassazione, «non è lecito richiedere al singolo di esporre a rischio la propria salute per un interesse collettivo, senza che la collettività stessa sia disposta a condividere il peso di eventuali conseguenze negative per il singolo». 

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Questa volta il governo eterodiretto Gentiloni ha superato ogni limite sconfinando in un regime dittatoriale, sia pure telecomandato dall’estero.

Ecco in sintesi l’ennesima porcata di questo esecutivo truffaldino non suffragato dalla volontà popolare, secondo quanto indicato nel portale del ministero della cosiddetta “salute” come avevo già anticipato tempo fa:

«1) Vengono dichiarate obbligatorie per legge, secondo le indicazioni del Calendario allegato al Piano nazionale di prevenzione vaccinale vigente (età 0-16 anni) e in riferimento alla coorte di appartenenza, le vaccinazioni di seguito indicate:

a)     anti-poliomelitica;

b)     anti-difterica;

c)     anti-tetanica;

d)    anti-epatite B;

e)      anti-pertosse;

f)       anti Haemophilusinfluenzae tipo B;

g)    anti-meningococcica B;

h)    anti-meningococcica C;

i)       anti-morbillo;

j)       anti-rosolia;

k)     anti-parotite;

l)       anti-varicella.

2) Tali vaccinazioni possono essere omesse o differite solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate e attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta.

3) In caso di violazione dell’obbligo vaccinale ai genitori esercenti la responsabilità genitoriale e ai tutori è comminata la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 500,00 a euro 7.500,00. Le sanzioni vengono irrogate dalle Aziende Sanitarie.

4) Anche nella scuola dell’obbligo, il dirigente scolastico è tenuto a segnalare alla ASL competente la presenza a scuola di minori non vaccinati. La mancata segnalazione può integrare il reato di omissione di atti d’ufficio punito dall’art. 328 c.p.

5) Il genitore o l’esercente la potestà genitoriale sul minore che violi l’obbligo di vaccinazione è segnalato dalla ASL al Tribunale dei Minorenni per la sospensione della potestà genitoriale.

6) Non possono essere iscritti agli asili nido ed alle scuole dell’infanzia, pubbliche e private, i minori che non abbiano fatto le vaccinazioni obbligatorie. In tal caso, il dirigente scolastico segnala, entro 5 giorni, alla Azienda sanitaria competente il nominativo del bambino affinché si adempia all’obbligo vaccinale.

7) Anche nella scuola dell’obbligo, i minori che non sono vaccinabili per ragioni di salute sono di norma inseriti dal dirigente scolastico in classi nelle quali non sono presenti altri minori non vaccinati o non immunizzati.

8) Se un bambino ha già avuto le patologie indicate deve farsi attestare tale circostanza dal medico curante che potrà anche disporre le analisi del sangue per accertare che abbia sviluppato gli anticorpi.

9) A decorrere dal 1° giugno 2017 il Ministero della salute avvia una campagna straordinaria di sensibilizzazione per la popolazione sull’importanza delle vaccinazioni per la tutela della salute.  Nell’ambito della campagna, il Ministero della salute e il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca promuovono, dall’anno scolastico 2017/2018, iniziative di formazione del personale docente ed educativo e di educazione delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti sui temi della prevenzione sanitaria e in particolare delle vaccinazioni, anche con il coinvolgimento delle associazioni dei genitori.

10) Le misure del decreto entrano in vigore dal prossimo anno scolastico».

Dunque si allarga di parecchio il numero di vaccini obbligatori, che passano da 4 a 12. Quindi vengono ricompresi in questa categoria quelli un tempo considerati facoltativi, tra i quali anche l’mprv (morbillo, parotite, rosolia e varicella) e i due contro la meningite, di ceppo B e C. I bambini dovranno averli fatti per poter essere iscritti all’asilo nido e alla scuola materna. «Di fronte a questa obbligatorietà abbiamo deciso alcune misure – ha detto il primo ministro pro tempore Gentiloni – L’obiettivo è ridurre al minimo nei prossimi mesi e anni la fascia di popolazione non protetta». Ha così spiegato che per i genitori di chi non è coperto e frequenta la scuola dell’obbligo si è pensato a sanzioni, «anche 30 volte più alte di quelle esistenti». Per avere un’idea del valore delle sanzioni, quelle vecchie, che non venivano praticamente applicate, erano di 150 euro per la polio e di 250 per l’epatite. Con la nuova norma si sale vertiginosamente a diverse migliaia di euro. 

«Si tratta di un decreto – ha detto Gentiloni (uno che è passato alla storia il 21 marzo 20 15 per aver regalato di nascosto ben 339, 9 chilometri quadrati di mare italiano alla Francia) – perché si è constatato che la mancanza di misure appropriate nel corso degli anni e il diffondersi negli ultimi mesi di teorie anti scientifiche che ha portato abbassamento protezione. No siamo in uno stato di emergenza ma preoccupazione alla quale vogliamo rispondere. Decreto anche perché negli ultimi mesi diverse prese di posizione di diverse regioni su questo punto, sentiamo dovere e esigenza di dare indirizzi generali».

Il ministro Beatrice Lorenzin, (una diplomata ma non laureata passata per far carriera da Berlusconi ad Alfano) assurta alle cronache per aver confuso pubblicamente batteri con virus, ha aggiunto che «le vaccinazioni sono uno strumento fondamentale di salute pubblica» e ha elencato i problemi legati al calo delle coperture che si sta registrando in questi anni. «Vogliamo aumentare le coperture vaccinali. L’azione più forte si fa sui bambini piccoli e poi più avanti nel percorso scolastico andiamo a controllare le coperture, e pensiamo a misure stringenti nei confronti della famiglia». Lorenzin ha così spiegato come funzioneranno le sanzioni. «All’iscrizione presso qualunque istituto, cioè da 0 a 16 anni, bisognerà presentare il libretto vaccinale. Se non è in regola con le vaccinazioni o si è in lista di attesa, la scuola deve riferire all’Asl, questa chiama la famiglia, gli dà un tot di giorni per vaccinare. Se questo non avviene, scatterà una sanzione molto elevata. Che per chi non è in regola si ripeterà ogni anno». Lorenzin ha spiegato di essere soddisfatta. Mussolini che pure per 20 anni ha instaurato una dittatura, non ha fatto di peggio.

Dati oggettivi alla mano non è in atto alcuna epidemia di malattie infettive. Infatti, nel Rapporto Unicef-ISTAT, denominato “La mortalità dei bambini ieri e oggi l’Italia post-unitaria a confronto con i Paesi in via di sviluppo”, a pagina 8, nella tabella 1 è riportato il tasso di mortalità sotto i 5 anni per mille nati vivi in Italia, pari a zero dal 1981, ben prima della vaccinazione di massa. Era 10,2 nel 1895, poi è crollato grazie ai profondi cambiamenti del nostro Paese, al miglioramento delle condizioni igieniche, sociali e sanitarie. La vaccinazione di massa, introdotta negli anni ‘90, è intervenuta quando la mortalità era già prossima allo zero.

Il ministro Lorenzin nel corso della XVII legislatura corrente non ha risposto a ben 34 atti parlamentari inerenti i vaccini. Perché? Qualcosa da nascondere? I vaccini commercializzati in Italia contengono in particolare alluminio e mercurio. la procura della Repubblica di Torino ha recentemente avviato un’inchiesta sull’esavalente.

L’Italia almeno sulla carta è uno stato di diritto non una repubblichetta delle banane che soddisfa gli interessi affaristici e speculativi stranieri . Un decreto-legge nell’ordinamento giuridico italiano, è un atto normativo di carattere provvisorio avente forza di legge, adottato in casi straordinari di necessità e urgenza dal Governo, ai sensi degli articoli 77 e 72 della Costituzione della Repubblica Italiana. Entra in vigore immediatamente dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, ma gli effetti prodotti sono provvisori, perché i decreti-legge perdono efficacia se il Parlamento non li converte in legge entro 60 giorni dalla loro pubblicazione. È inoltre regolato ai sensi dell’articolo 15 della legge 23 agosto 1988, numero 400. 

Il decreto-legge sarebbe di per sé illegittimo, in quanto nato extra ordinem, ossia in deroga alla riserva della potestà legislativa alle Camere ex articolo 70 Costituzione, ed al disposto sui cosiddetti “decreti delegati” (articolo 77 comma 1 Costituzione). Tale deroga sarebbe giustificata da motivi di necessità ed urgenza, ed in questo senso sarebbe pienamente comprensibile la necessaria conversione del decreto-legge in legge, pena una vera e propria inesistenza giuridica dell’atto. Inoltre, in quest’ottica sarebbe giustificata la particolare disposizione dell’articolo 77 comma 2 Costituzione, che prevede che il Governo adotti il decreto “sotto la sua responsabilità”. Il decreto-legge deve essere deliberato dal Consiglio dei ministri, emanato dal Presidente della Repubblica e immediatamente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il giorno stesso della pubblicazione, esso deve essere presentato alle Camere, che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro 5 giorni. Presentato il decreto-legge, il Governo chiede al Parlamento di produrre la legge di conversione, per cui il decreto-legge viene presentato come allegato di un disegno di legge. Il procedimento di conversione presenta, rispetto al procedimento legislativo ordinario, alcune variazioni, introdotte nei regolamenti parlamentari. In parte esse sono dettate dall’esigenza di assicurare in tempi certi e brevi l’approvazione del disegno di legge, in parte dall’esigenza di consentire alle Camere di svolgere un controllo attento sulla sussistenza dei presupposti della necessità e urgenza. In particolare l’articolo 72 della costituzione, al terzo comma, consente ai regolamenti parlamentari di stabilire in quali casi e forme l’esame e l’approvazione dei disegni di legge siano deferibili ad apposite Commissioni. I meccanismi apprestati dalla Camera e dal Senato sono venuti differenziandosi. Il regolamento del Senato prevede ancora il parere obbligatorio espresso preliminarmente dalla Commissione Affari Costituzionali sulla sussistenza dei requisiti di necessità e urgenza. Alla Camera invece è stato tolto il parere preventivo della Commissione Affari Costituzionali, seguendo un filtro più complesso: innanzitutto, nella relazione del Governo che accompagna il disegno di legge di conversione deve essere dato conto dei presupposti di necessità e di urgenza per l’adozione del decreto-legge; inoltre, vengono descritti gli effetti attesi dalla sua attuazione e le conseguenze delle norme da esso recate sull’ordinamento; il disegno di legge è sottoposto, oltre che alla commissione referente competente, al Comitato per la legislazione. La legge 400/1988 dispone infatti che il decreto-legge debba contenere misure d’immediata applicazione e il loro contenuto deve essere specifico, omogeneo e corrispondente al titolo: al Comitato è quindi affidato il compito di rendere effettiva questa disposizione.

I decreti-legge, se non convertiti in legge entro 60 giorni, perdono efficacia sin dall’inizio. La perdita di efficacia del decreto-legge è chiamata “decadenza”, che travolge tutti gli effetti prodotti dal decreto-legge. Quando il decreto entra in vigore, esso è pienamente efficace e va applicato; ma se decade, tutto ciò che si è compiuto in forza di esso è come se fosse stato compiuto senza una base legale. Tutti gli effetti prodotti vanno eliminati perché costituiscono, una volta persa la base legale, degli illeciti. L’articolo  77 della Costituzione appresta due strumenti attraverso i quali è possibile trovare una soluzione: la legge di sanatoria degli effetti del decreto-legge decaduto (articolo 77 ultimo comma).[6] Si tratta di una legge riservata alle Camere con cui si possono regolare i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti. Ovviamente, attraverso questo strumento è il Parlamento a risolvere il problema. Vanno considerati due aspetti: innanzitutto il Parlamento, quando decida di non convertire il decreto-legge, non è affatto tenuto ad approvare la legge di sanatoria. Si tratta di una decisione politica, come tale libera e non affatto indipendente della scelta, di coprire o meno la responsabilità del Governo; in secondo luogo non è una soluzione tecnicamente praticabile sempre e comunque. Il Parlamento può appunto regolare i rapporti giuridici sorti, ma nel rispetto dei principi costituzionali e, in particolare, del principio di eguaglianza, cioè del divieto di trattare situazioni eguali in maniera diversa e situazioni diverse in maniera eguale. L’altro strumento è quello della responsabilità giuridica del Governo (articolo 77 secondo comma), nei suoi vari tipi: responsabilità penale, poiché i ministri rispondono singolarmente degli eventuali reati commessi con l’emanazione del decreto-legge; responsabilità civile, perché i ministri rispondono solidalmente degli eventuali danni prodotti ai terzi ex articolo 2043 del codice civile: «qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno»; responsabilità amministrativo-contabile: i ministri che hanno espresso voto favorevole al decreto-legge rispondono solidalmente degli eventuali danni prodotti allo Stato, il cosiddetto “danno erariale”; se lo Stato ha dovuto risarcire il danno subito dal terzo, per la responsabilità civile solidale appena accennata, si deve rivalere sui ministri.  

La Corte Costituzionale con la sentenza numero 360 del 1996 ha posto un argine definitivo alla prassi della reiterazione: le Camere ne presero atto il 30 ottobre 1996, assicurando per legge gli effetti prodotti dal decreto caducato per l’intervento della Corte costituzionale. Giudicata assolutamente incompatibile con la disciplina costituzionale del decreto-legge, la reiterazione è ammissibile soltanto quando il nuovo decreto risulti formato su autonomi motivi di necessità e urgenza, motivi, che in ogni caso, non potranno essere ricondotti al solo fatto del ritardo conseguente dalla mancata conversione del precedente decreto.  

La sentenza della Corte Costituzionale 258/1994 riconosce la necessità della tutela del cittadino rispetto ai possibili effetti avversi derivanti da vaccinazione e al capo 5 bis sancisce: 

«…proprio per la necessità di realizzare un corretto bilanciamento tra la tutela della salute del singolo e la concorrente tutela della salute collettiva, entrambe costituzionalmente garantite, si renderebbe necessario porre in essere una completa e articolata normativa di carattere tecnico che, alla luce delle conoscenze scientifiche acquisite, individuasse con la maggior precisione possibile le complicanze potenzialmente derivabili dalle vaccinazioni, e determinasse se e quali strumenti diagnostici idonei a prevederne la concreta verificabilità fossero praticabili su un piano di effettiva fattibilità…eventualmente stabilendo criteri selettivi in ordine alla utilità di eseguire gli accertamenti in questione». 

I politicanti italidioti sono ormai al delirio istituzionale e vanno licenziati in tronco. Giù le mani dai bambini e dai giovani. La salute è un bene fondamentale riconosciuto dal diritto universale. Se questa porcata tricolore non viene fatta decadere sarà opportuno mobilitarsi con uno sciopero generale ad oltranza e una denuncia di massa. Per definizione le dittature non si riformano ma si abbattono. Per dirla con il padre costituente Giuseppe Dossetti:
«La resistenza individuale e collettiva agli atti dei pubblici poteri che violino le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla presente Costituzione, è diritto e dovere di ogni cittadino».

L’articolo 52 della Costituzione Repubblicana stabilisce che: “La difesa della patria è sacro dovere del cittadino”.

I dati relativi ai casi del Morbillo

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Per altre testimonianze di bambini danneggiati dai vaccini andate nel seguente post:

VACCINI: 1 dose ad un neonato di 3 kg corrisponde a 30 dosi ad un adulto di 70 kg!

“Sono la mamma di un bimbo di 8 anni che all’eta’ di 3 mesi dopo 2 ore dal vaccino si è “addormentato” per non svegliarsi più per oltre 15 giorni. Il ricovero in ospedale mostrava ipotonia, iporesponsività, non si alimentava più perché non riusciva a stare sveglio. Il primario di pediatria dell’ospedale ha scritto alla casa farmaceutica che produce il vaccino segnalando la reazione avversa avuta dal piccolo. Dopo 4 mesi gli hanno somministrato seconda dose di prevenar e da lì è iniziato un calvario di quasi 5 mesi di febbre continua e persistente che non trovava alcuna spiegazione logica perché i risultati dei suoi esami erano perfetti….tutti a parte il sistema immunitario praticamente assente. IgG, IgM ,igA praticamente il bimbo era distrutto. Girati 7/ 8 ospedali in tutta Italia eppure nessuna spiegazione. Poi la dichiarazione: se vuole proseguire le vaccinazioni ci dovete firmare voi genitori che vi assumete la responsabilità di quello che può succedere al bambino, ANCHE IL DECESSO!?
Ovviamente abbiamo interrotto con qualsiasi richiamo!
A 2 anni il bimbo era assente ,stereotipie….e fu data una diagnosi di spettro autistico. Diagnosi che oggi si è arricchita di altre patologie connesse a problemi psicologici e comportamentali.
Mio figlio vuole e deve andare a scuola!
Ad iniettare altri veleni io non ce lo riporto!
No alle dittature! Ognuno deve potersi informare responsabilmente e scegliere per la salute dei suoi cari!”

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Vaccini analizzati in Germania sono inquinati! Cosa dicono i violenti BURIONANI???

VACCINI: Il BURIONESIMO esulta alla radiazione del Dott. Miedico e chiede più epurazioni per i LIBERI PENSATORI! IL PENSIERO UNICO è tra noi!